Messier 16 è una cospicua regione di attiva formazione stellare, situata nella direzione della costellazione della Coda del Serpente. Nota anche come Nebulosa Aquila, al suo interno è presente un ammasso di giovani stelle, designato con la sigla NGC 6611. M 16 si trova 2° a ovest della stella Gamma Scuti.

La Nebulosa Aquila si trova a circa 7000 anni luce di distanza nel braccio del Sagittario – Carena della nostra Galassia: a questa distanza il diametro angolare dell’ammasso corrisponde a una dimensione lineare di circa 15 anni luce. La nebulosa si estende molto più lontano, e si stima che abbia una dimensione di circa 70 x 55 anni luce. Assieme alla nebulosa Omega, potrebbe essere parte di un complesso nebulare molto più ampio.

Le stelle all’interno di M 16 hanno un’età di soli 5,5 milioni di anni, e appartengono perlopiù alla classe spettrale O6, che comprende stelle il cui picco di emissione cade nella banda dell’ultravioletto. La radiazione ultravioletta emessa da queste stelle viene assorbita dall’idrogeno della nebulosa e poi riemessa a lunghezze d’onda maggiori, da qui la ragione per cui questa tipologia di nebulose viene chiamata “a emissione” e il tipico colore rosso.

Nel 1995 il Telescopio Spaziale Hubble fotografò i “Pilastri della Creazione”, nella regione centrale di M 16: si tratta di una vasta regione di formazione stellare di gas e polveri in cui si stanno formando diverse protostelle. Alle estremità di ogni “pilastro” l’intensa radiazione ultravioletta delle giovani stelle sta spazzando via l’idrogeno molecolare della nebulosa e modellando delle strutture note come Evaporating Gaseous Globules.

Nel 2007 osservazioni ottenute con lo Spitzer Space Telescope hanno permesso la scoperta di una nube di polveri estremamente calda dentro i Pilastri: ciò ha portato gli astronomi a ipotizzare che circa 6000 anni fa dentro M 16 sia avvenuta un’esplosione di supernova, il cui bagliore però deve ancora arrivare fino a noi: questo potrebbe aver alterato la forma ormai iconica dei Pilastri della Creazione, che quindi in realtà potrebbero avere un diverso aspetto, ma per scoprirlo occorre aspettare ancora un bel po’ di tempo…

Saint Barthelemy (AO), 30 luglio 2022
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