M 78, o NGC 2068, è la nebulosa a riflessione più luminosa del cielo, situata prospetticamente dentro la costellazione di Orione, vicino all’equatore celeste. Scoperta da Pierre Mechain all’inizio del 1780, fu aggiunta da Messier al suo catalogo alla fine di quell’anno.

M 78 si trova a circa 3° a nord est di Zeta Orionis (Alnitak, la stella più orientale nella Cintura di Orione. Visivamente, M 78 ricorda una debole cometa. Lontana circa 1600 anni luce dalla Terra, M 78 è una nuvola di polvere interstellare che brilla per la luce riflessa e diffusa delle stelle vicine.

Circa 45 stelle variabili del tipo T Tauri sono note in M 78: si tratta di giovani stelle di sequenza principale di tipo spettrale F o G, simili al nostro Sole, ancora in fase di formazione. Sono da 4 a 5 volte più luminose di quanto suggerirebbe il loro tipo spettrale, e variano in luminosità di circa 3 magnitudini. M 78 include anche circa una ventina di oggetti Herbig-Haro al cui interno si nascondono stelle di recente formazione, ancora avvolte nella nebulosità in cui si sono formate.

Con M 78 inizia ufficialmente una collaborazione astrofotografica con l’amico Davide Boldrin per fare riprese congiunte sullo stesso soggetto: visto che siamo entrambi dotati di un’ottica simile (Newton 200 f/4 io, Newton 230 f/3,4 lui) e di una reflex (Canon 60D lui e Canon 1100D io), ci è sembrata un’ottima idea unire le forze per ottenere, nella stessa notte, pressochè il doppio delle ore di integrazione: in questo modo si riesce ad ottenere molto più segnale, nel nostro caso abbiamo integrato complessivamente per più di 7 ore!

Ovviamente le difficoltà non sono mancate nel mettere tutto assieme: per esempio, abbiamo fatto due inquadrature leggermente diverse, il che mi ha costretto, in sede di elaborazione, a un ritaglio abbastanza marcato dei bordi non perfettamente sovrapposti delle due immagini provenienti dai nostri rispettivi set di dati.

Un’altra difficoltà imprevista è stata la comparsa di parecchio rumore (quella sorta di granulazione rossastra che potete osservare nella fotografia se ingrandite un po’), probabilmente dovuto al fatto che abbiamo usato due reflex diverse: va a sapere perchè ne è comparso così tanto, non abbiamo ancora la risposta…

Riporto i dati tecnici di ripresa:

Astrobioparco di Felizzano (AL), 22 gennaio 2022

Setup e acquisizioni Davide:

Astrografo Newton 230 f/3,4 FAST Tecnosky + Rainbow Astro RST 135

Canon EOS 60D super UV/IR cut + filtro Idas Ips D1

Autoguida: QHY5LII mono + PHD2 Guiding

38 x 300 s 800 ISO, 50 bias, 50 dark, 25 flat

Setup e acquisizioni Giovanna:

Skywatcher Newton 200 f/4 + NEQ6 Pro modificata Geoptik

Canon EOS 1100D full spectrum + filtro Tecnosky L-Pro + correttore di coma Baader MPCC Mark III

Acquisizione: KStars/Ekos

Autoguida: QHY5LII mono + Tecnosky 50 mm V2 + KStars/Ekos

51 x 300 s 800 ISO, 50 bias, 25 dark, 41 flat

L’elaborazione è stata fatta con Pixinsight e GIMP.

Per curiosità e confronto, riporto anche la M 78 ottenuta a partire dal mio set di dati e basta: si può notare come la mia versione di M 78 sia annegata nel rumore, che non sono riuscita a togliere.