Si tratta di un campo ricchissimo di nebulose a emissione, cioè quelle nebulose il cui gas viene eccitato dalla radiazione ultravioletta proveniente dalle stelle al loro interno e nelle immediate vicinanze e poi riemesso a una lunghezza d’onda maggiore, che cade nel rosso: è per questo che le nebulose a emissione sono rosse. In basso a destra la macchia rossa tondeggiante è la Nebulosa Rosetta, mentre la macchia rossastra più diffusa e più grande alla sua sinistra è il complesso nebulare in cui si trovano anche la Nebulosa Cono e la Nebulosa Variabile di Hubble, chiamata così perchè la sua luminosità varia fino a due magnitudini su scale temporali di mesi o anni, a causa della variazione di luminosità della stella che la illumina, R Monocerotis. La stella arancione in alto a destra è Betelgeuse (Alfa Orionis). In alto sinistra c’è un oggetto che a, prima vista, sembra una stella azzurrina: in realtà si tratta dell’ammasso aperto M 35, mentre le piccole macchie rossastre nelle sue vicinanze sono altre nebulose ad emissione, tra cui la Nebulosa Testa di Scimmia e IC 443 la Nebulosa Medusa. Al centro in alto si nota un’ulteriore nebulosa a emissione, e cioè la Lower’s Nebula.

12 gennaio 2021
Canon EOS 1100D full spectrum + Canon 50 mm f/1,8 chiuso a f/4 + Optolong L-pro
Astroinseguitore IOptron Skytracker Pro + RPOptix Bluepod
71 x 180 s 1600 ISO, 25 bias, 25 dark, 41 flat
50 mm f/1,8 chiuso a f/4
Elaborazione: Pixinsight, GIMP