Come ormai capita da molti anni, anche questo anno sono stata a Saint Barthelemy, Valle d’Aosta, per la XXVI edizione del più antico star party party d’Italia, che stavolta si è tenuto da venerdì 22 settembre a domenica 24 settembre 2017.

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Arrivata nel primo pomeriggio del venerdì’, ho parcheggiato la macchina nel campo sportivo, verso la zona più a sud, e ho subito ritrovato alcuni amici astrofili con cui abbiamo iniziato una lunga serie di chiacchierate che sarebbe durata fino a domenica. Tra di loro, anche gli amici astrofotografi del progetto Gateway to the Sky: Marco Favuzzi, Carlo Rocchi, Carlo Sarzi, Alessandro Merga, Paolo Demaria, Stefano Cademartori e Andrea Pistocchini. Il progetto, nato da un’idea del dott. Paolo Calcidese, mio collega e ricercatore dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, ha lo scopo di promuovere la diffusione della cultura astronomica in particolare e scientifica in generale attraverso “un viaggio per immagini nel Cosmo”, come è citato nel sottotitolo dell’opera. Il progetto Gateway to the Sky prevede una serie di quattro libri di astrofotografia digitale. Attualmente è già uscito il primo volume, ma i successivi sono già in cantiere. Il progetto è finanziato attraverso un crowfunding: con una donazione di 50 euro si può avere il libro, con 25 euro invece ci si può aggiudicare un set di sei magnifiche fotografie riprese dalla squadra di astrofotografi del progetto. Uno stand informativo del progetto era presente anche all’interno di uno dei capannoni allestiti nel campo sportivo, e volendo si poteva acquistare anche la maglietta. Oltre allo stand di Gateway to the Sky, all’interno dello stesso capannone erano già presenti molti rivenditori di strumentazione astronomica, tra cui Reginato, 10 Micron, Teleskop Service Italia, Skypoint, Auriga, Tecnosky, Artesky e Geoptik. Presente anche Gruppo B Editore. Dopo un rapido giro all’esposizione astronomica, ho montato il mio telescopio: il fedele Skywatcher Newton 200 f/5 su montatura equatoriale alla tedesca HEQ5, che mi accompagna nelle osservazioni ormai da 13 anni. Già che c’ero, ne ho approfittato anche per salutare alcuni amici di lunga data, visto che erano nostri vicini di piazzola: Emmanuele Sordini, Giosuè Ghioldi e Lorenzo Comolli con sua moglie Antonia. A questo punto, è ufficialmente iniziato quello che ricorderò come “lo star party dei confetti”: Antonia e Lorenzo hanno estratto un sacchettino di stoffa contenente dei confetti e ce li hanno offerti, che gentili. “Ragazzi, siete davvero gentili, ma un confetto a testa basta…” “No dai, prendine ancora! Anche voi altri Un numero dispari però, perché si dice che porti fortuna agli sposi!” “Ma veramente…” Morale della favola? Più o meno una decina di confetti mangiati! Ma non potevo immaginare che quello sarebbe stato solo l’inizio.

I ragazzi del Progetto Gateway to the Sky assieme all’autrice dell’articolo

Tra una chiacchiera e l’altra, è arrivato velocemente il buio, e con esso anche l’ora di cena: cosa c’è di meglio che mangiare un panino caldo con salamella e cipolle in compagnia degli amici? Già, perché vicino ai due capannoni dedicati all’expo astronomica, c’era un tendone più piccolo adibito a bar, che ha sfornato panini e bibite 24 ore al giorno da venerdì a domenica. Se vi capitasse di fare un salto al prossimo star party, dovete assolutamente provarlo. Verso le 20:30 il cielo è diventato buio, di nuvole neanche l’ombra; più o meno alla stessa ora ci hanno raggiunto anche gli amici genovesi Attilio e Alessandra Raffaele e Luigi Pizzimenti, visualisti come me. In un primo momento ci siamo sentiti spaesati perché eravamo gli unici visualisti in mezzo a una schiera di astrofotografi, ma nonostante questo abbiamo tenuto alto l’onore della nostra specie di astrofili ormai in via di estinzione, e abbiamo osservato imperterriti per tutta la notte. Ecco che cosa è finito all’interno dell’oculare del telescopio:

M 57 nebulosa planetaria nella Lira;
NGC 457 ammasso aperto in Cassiopea, caratteristico perché le sue stelline sono disposte a ricordare un po’ un gufo stilizzato con le ali aperte; due stelline più luminose rappresentano i suoi occhi;
NGC 663, NGC 654, NGC 7789 ammassi aperti in Cassiopea;
NGC 869, NGC 884 doppio ammasso di Perseo;
M 76 nebulosa planetaria nel Perseo, nota anche come Little Dumbbell perché il suo aspetto ricorda in piccolo la più nota nebulosa planetaria M 27 nella Volpetta;
NGC 1647 ammasso aperto nel Toro;
M 36, M 37, M 38, NGC 1907 ammassi aperti in Auriga;
NGC 6960 resto di supernova noto come Velo del Cigno; si tratta della parte vicina alla stella 52 Cyg;
M 35, NGC 2158 ammassi aperti nei Gemelli;
M 41 ammasso aperto nel Cane Maggiore;
M 42, M 43, M 78 nebulose diffuse in Orione;
M 1 resto di supernova nel Toro.

Verso le 2:30 Lorenzo è passato a farci visita: abbiamo chiacchierato dei nostri rispettivi viaggi negli USA per osservare la spettacolare eclissi totale di Sole del 21 agosto, e poi di un altro viaggio compiuto da loro alle Hawaii, durante cui hanno potuto visitare, tra gli altri, i telescopi del Mauna Kea Observatory: abbiamo appreso che, spacciandosi per amici di un certo Greg, le porte del Mauna Kea non si sono aperte, ma addirittura spalancate per loro. Buono a sapersi, se andremo anche noi a visitare il Mauna Kea…evidentemente questo Greg deve essere un personaggio molto importante all’interno del Mauna Kea Observatory. Ad un certo punto Comolli tira di nuovo fuori il sacchettino dei confetti, e di nuovo ce li offre; il livello dei confetti al suo interno mi sembra lo stesso del pomeriggio, per cui mi sorge un dubbio: ma sarà un nuovo sacchettino? Oppure gli altri non ne hanno mangiati? Opto per la prima soluzione, ritenendo la seconda improbabile, e decido che dentro il loro camper, oltre ai telescopi, ci saranno almeno altri 5 – 6 scatoloni pieni di confetti. Aiuto…

Riprendiamo le nostre osservazioni: il cielo è limpido, lo SQM segna 21,18, ma una leggera umidità unita ad un venticello freddo inizia a rendere difficoltoso manovrare i telescopi perché le dita perdono sensibilità; verso le 4:30 – 5:00 il cielo inizia a velarsi sempre di più, finché non si copre del tutto, e persino per i visualisti non c’è più nulla da fare. Proviamo ad aspettare per un po’ che il cielo si schiarisca, ma questo non avviene; considerato che ormai erano già le 5:30, e che di lì a un’oretta avrebbe iniziato ad albeggiare, abbiamo smontato gli strumenti e siamo andati a dormire. Nonostante i confetti e le chiacchiere, mi posso ritenere molto soddisfatta della prima nottata osservativa a Saint Barthelemy.

Poche ore dopo, sabato mattina, dopo un’abbondante colazione al bar della piazza, sono andata al campo sportivo per godermi il concerto della banda “La Lyretta” di Nus, che ha suonato dalle 10:30 alle 11:00 circa. Il programma prevedeva l’inaugurazione ufficiale dello star party alla presenza delle autorità verso le 11:00, seguita da un breve ricordo di Enzo Bertolini, il precedente direttore dell’osservatorio, recentemente scomparso. In realtà non ho seguito molto le conferenze del mattino, perché mi sono dedicata alle osservazioni e riprese solari in H-alfa con questa strumentazione: un telescopio solare Lunt LS-35 sulla montatura equatoriale HEQ5, equipaggiato con un oculare Tecnosky zoom 21,5 – 7,2 mm di focale per le osservazioni visuali e poi con una camera QHYCCD 5 – II monocromatica per le riprese. Ho effettuato queste riprese con l’intento di partecipare al concorso di astrofotografia dello star party, anche se ero pienamente consapevole che, essendo una principiante in tal senso, sarebbe stato pressochè impossibile classificarsi ai primi posti. Ma tanto vale provarci, non si sa mai…

Nel primo pomeriggio, a partire dalle 14:00, c’è stato l’interessante workshop dei rivenditori di materiali astronomici; tra di loro Leonardo Orazi, noto astrofotografo, che ha presentato il software Voyager, che permette, attraverso una sola interfaccia, di integrare diversi software di terze party: ad esempio, se prima si utilizzava un software per la gestione del telescopio, uno per la camera di guida e un altro ancora per l’acquisizione delle immagini, ora con Voyager è possibile avere tutto sotto controllo con una sola interfaccia, e automatizzare e velocizzare il processo di puntamento telescopio ed acquisizione immagini.
Per la gioia dei visualisti, Reginato ha presentato un magnifico Dobson 510 f/3,4 della serie Supermaser, molto fluido nei movimenti in altezza e azimuth; caratterizzato da una struttura a traliccio, questo Dobson, una volta smontato, ha lo stesso ingombro di una carriola ed è facilmente trasportabile grazie a una coppia di ruote di gomma che si possono togliere e mettere. La struttura dello specchio primario è verniciata con una bella tinta blu intenso.
Auriga ha presentato, tra le altre novità, due montature equatoriali alla tedesca computerizzate: la prima è la Celestron CGX, evoluzione della CGEM, da cui differisce per alcune migliorie meccaniche, la seconda è la Skywatcher EQ6-R PRO, caratterizzata da una capacità di carico massima di 20 kg e dalla presenza di alcuni inserti di un bel verde brillante. Inoltre ha portato in esposizione anche il binocolo Acuter 25 x 100.
Tecnosky ha presentato ben due novità: la montatura equatoriale alla tedesca Harmonic Drive Crux 170 della Hobym Observatory e il binocolo Ibis 100 HD. La Crux 170 è una montatura a moto armonico che, grazie al design particolarmente innovativo, rende bilanciamento del tubo ottico e contrappesi non più necessari se si devono sostenere fino a 8 kg di strumentazione. Altra cosa molto interessante è che, a parità di capacità di carico, la montatura Crux 170 pesa la metà di una normale montatura equatoriale, e questo è molto utile per chi viaggia spesso in aereo e vuole portarsi dietro una montatura estremamente compatta. Peccato però il prezzo, che è superiore ai 5000 euro. Il binocolo Ibis 100 HD ha due obiettivi semi apocromatici da 100 mm di diametro, ed è lo strumento ideale per ammirare gli oggetti estesi. Sempre durante la notte tra venerdì e sabato, abbiamo potuto godere di una splendida visione della Galassia di Andromeda, che occupava tutto il campo visivo, ed era ben visibile anche la sua banda di polveri. Meravigliosi anche il Doppio Ammasso di Perseo e gli ammassi aperti nell’Auriga, le cui stelle apparivano puntiformi fino ai bordi! Con lo stesso strumento siamo anche riusciti ad osservare M 1, le Pleiadi e M 27. Il binocolo ha rappresentato senza dubbio una forte distrazione dalle osservazioni al telescopio, tant’è che ad un certo punto gli amici mi hanno dato per dispersa.
Artesky ha portato in esposizione le ottiche Artec 200 e Artec 250, due astrografi Newton di apertura rispettivamente 200 mm e 250 mm, entrambi con rapporto focale f/4, e ha presentato una serie di nuove batterie al litio.
Hanno partecipato anche Telescope Service Italia, 10 Micron, Skypoint, e Geoptik. Telescope Service Italia ha presentato il collimatore REEGO, i porta filtri per Nikon Clip,
alcune modifiche per AZEQ6 e alcuni kit di collimazione per Newton e Dobson.
10 Micron ha presentato la montatura GM2000 HPSII Ultraportable su treppiede
CENTAURUS II, la GM1000HPS su treppiede ARIES ed una con la nuova mezza colonna
“Half-Pillar”. Ci spiega Marco della 10 Micron: “Questo accessorio è importante per coloro i quali utilizzano rifrattori o comunque tubi ottici di una certa lunghezza che in alcune posizioni potrebbero interferire con il treppiede: l’Half Pillar riduce notevolmente questo rischio di interferenza sollevando la montatura rispetto al treppiede e creando quindi maggiore “clearance”. Realizzata da un unico blocco in alluminio e tutta lavorata a CNC dal pieno, è studiata per offrire assoluta rigidità ma contenendo il peso grazie al suo design; è disponibile solo per le GM1000 HPS; il trattamento esterno è realizzato con la stessa procedura di anodizzazione speciale nera che caratterizza le montature. Entrambe le montature esposte erano dotate del nuovo firmware, costantemente in evoluzione per offrire caratteristiche e prestazioni sempre più efficienti: infatti queste montature, grazie al sistema HPS che prevede encoder assoluti direttamente installati sugli assi, un software molto evoluto, una meccanica estremamente precisa e motori ad alta efficienza, consentono di effettuare pose fotografiche senza utilizzare l’autoguida.
Tra le più recenti caratteristiche implementate c’è anche la funzione di dithering attivabile da pulsantiera senza necessità di PC esterno.”.

Alle ore 16:00 il direttore dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta dott. Jean Marc Christille ha presentato il Progetto EXO / ECO Interregionale ALCOTRA, che avrà lo scopo di promuovere lo sviluppo del territorio di Saint Barthelmey da un punto di vista sia turistico sia astronomico attraverso la collaborazione con analoghe realtà oltralpe.

Alle 17:30 il dott. Davide Cenadelli dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta ha tenuto una interessante conferenza su “25 anni di pianeti extrasolari” ripercorrendo la storia della ricerca e scoperta di esopianeti, a partire da 51 Pegasi b, scoperto nel 1995 da Michel Mayor e Didier Queloz dell’Osservatorio Astronomico di Ginevra.

Poco dopo la fine della conferenza, è arrivato Franco Bertucci, noto visualista, con un Dobson da 76 cm di apertura, uno di quelli per cui è necessaria una di quelle grandi scale da cimitero per arrampicarsi fino in cima per poter arrivare all’oculare, che si trova più o meno ad un’altezza di 3 m: occorre pertanto prestare parecchia attenzione e soprattutto non soffrire di vertigini per poter ammirare le galassie, gli oggetti celesti preferiti da Franco Bertucci. Per la notte tra sabato e domenica Bertucci aveva in mente un bel programma osservativo di parecchie galassie, quelle più difficili ovviamente, dato il diametro del suo telescopio: avete presente quando vi invita ad osservare una galassia, ma tanto questa è facile, la vedrai di sicuro? Voi vi avvicinate, provate a scrutare all’interno del campo visivo del telescopio, ma niente, non vedete proprio nulla, e vi siete cavati entrambi gli occhi. Poi scoprite che quella minuscola galassietta è di magnitudine 25, e solo lui riesce ad osservarla…
Il meteo però ha deciso diversamente: il cielo, già parzialmente velato nel primo pomeriggio, la sera si è coperto. Abbiamo provato ad aspettare un po’ una schiarita, ma purtroppo abbiamo dovuto passare al piano B: ci siamo riuniti tutti nella sede del locale gruppo di astrofili “Per amor del cielo” e, tra molte risate, abbiamo chiacchierato delle spedizioni effettuate negli USA per l’osservazione dell’eclisse totale di Sole del 21 agosto.
Dopo un altro panino alla salamella al bar allestito nel campo sportivo, verso le 3:00 di domenica 24 settembre siamo andati a dormire.

Alle 11:00, eravamo di nuovo in piedi per le premiazioni del laboratorio / gioco “Aspettando lo star party…tutti in orbita!” organizzato dall’Osservatorio Astronomico. Alle 11:30 c’è stata l’attesa premiazione del concorso di astrofotografia:

– Primo classificato: Marco Favro con la Iris Nebula,
– Secondo classificato: Lorenzo Comolli con un panorama celeste con la Bubble Nebula
– Terzo Classificato: Roberto Mastracci con la nebulosa NGC 6914 circondata dalla grande nebulosa IC 1318

Oltre ai primi tre classificati, Fabrizio Aimar ha ricevuto la menzione per la sua ripresa della Nebulosa Manubrio M 76.
Alla fine, anche i partecipanti non classificati hanno comunque ricevuto un premio di consolazione offerto dalle varie ditte presenti: a me è capitato il piccolo binocolo solare Lunt 6 x 30, che ho subito provato: una bella macchia solare faceva bella mostra di sé sul disco solare. Visto il piccolo diametro, questo binocolino permette giusto di vedere le macchie solari più grandi, e per questo può essere molto utile per decidere se approfondire oppure no l’osservazione con strumenti più grandi.

La premiazione del concorso di astrofotografia è stato l’ultimo atto di uno star party che ha visto la presenza di quasi 400 visitatori solo all’expo astronomica e una cinquantina di ospiti vari; nel corso di tutto lo star party (quindi visitatori non solo dell’expo ma anche di osservatorio e planetario) sono salite a Saint Barthelemy circa 500 persone.
Che dire? Spero di poter ripetere il prossimo anno questa bellissima esperienza, che costituisce un formidabile momento di aggregazione tra astrofili, e che questi numeri aumentino. Nel frattempo cieli sereni e bui a tutti.

Per approfondire
Ecco ulteriori link per approfondire:

Sito ufficiale dello star party di Saint Barthelemy

Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta

Galleria delle foto dello star party

Video di Monica Civitenga dello star party

Progetto Gateway to the Sky

Il concorso di astrofotografia digitale in un servizio di Rai News

Gruppo Astrofili Saint Barthelemy “Per amor del cielo”

Per ulteriori dettagli sugli strumenti presenti allo star party citati nell’articolo rimando direttamente ai siti web dei rivenditori.