Come ormai da consolidata consuetudine, anche quest’anno sono andata allo star party di Saint-Barthelemy in Valle d’Aosta organizzato dall’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVDA): giunto ormai alla sua ventiquattresima edizione, per me si è trattata della nona presenza a questa manifestazione (ho iniziato a frequentare Saint-Barthelemy nel 2007). Come lo scorso anno, anche quest’anno il programma è stato molto ricco di iniziative ed attività distribuite tra Osservatorio Astronomico, Planetario, sede degli astrofili di Saint-Barthelemy e capannoni del campo sportivo.

La manifestazione è iniziata venerdì pomeriggio con gli interessantissimi seminari di ricerca sugli asteroidi e didattica dell’astronomia tenuti da Paolo Bacci dell’Osservatorio di San Marcello Pistoiese e Luca Buzzi dell’Osservatorio Schiaparelli di Varese all’interno del tendone seminari. Dopo i seminari ho visitato i numerosi stand degli espositori di strumentazione astronomica presenti, dove ho potuto curiosare tra le novità in fatto di telescopi: subito però la mia attenzione è stata catturata da un paio di bellissimi Dobson con la struttura in legno esposti da Geoptik: avvicinandomi scopro che si tratta del Nadirus 12″ e del Nadirus 16″, rispettivamente da 30 cm e 40 cm di diametro: purtroppo le finanze sono quello che sono, per cui il mio sogno di possedere questo strumento (sono una visualista) rimarrà tale ancora per diverso tempo… mi faccio coraggio e proseguo oltre la mia esplorazione degli stand.

Il Dobson Nadirus da 16″

Girato l’angolo mi trovo faccia a faccia con due telescopi rifrattori di PrimaLuceLab, ditta di Pordenone: si tratta dei due rifrattori apocromatici Airy APO 130T e Airy APO 65F, dal diametro rispettivamente di 130 mm e 65 mm, e dalla caratteristica livrea bianco latte.

I rifrattori apocromatici Airy 130 APOT e Airy APO 65F

Lì vicino, esposta da Artesky, c’era una simpatica maglietta dedicata agli astrofili, su cui sono state ritratte le diverse posture che può assumere un appassionato o appassionata di astronomia durante le lunghe sessioni osservative: segnalo in particolare il “Dobson Style”, che mi ricorda quando lo scorso anno, sempre durante lo star party, ho messo l’occhio all’oculare di un Dobson da 76 cm di diametro: quando ci si trova a guardare il cielo attraverso questi telescopi, non si capisce bene se quel vago senso di vertigine che si prova derivi dal trovarsi a qualche metro da terra su una traballante scala da cimitero o dalle meraviglie celesti che via via vengono puntate, o ancora se sia dovuto a un mix delle due cose…al prossimo star party appurerò questa cosa e vi farò sapere.

Il piatto forte dell’esposizione astronomica è stata la mostra dell’Agenzia Spaziale Italiana su alcune delle missioni spaziali in cui è stata coinvolta, in primis Rosetta, che in questi ultimi mesi ha esplorato da vicino la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko regalandoci diverse bellissime immagini ad altissima risoluzione della sua superficie: oltre a diversi pannelli esplicativi della missione, erano presenti anche alcuni modellini in scala delle sonde Rosetta (scala 1:20) e Philae (scala 1:8), accanto a cui ci siamo divertiti a scattarci numerose fotografie. Oltre a Rosetta e Philae, era presente anche un modellino di Dawn, la sonda che recentemente ha studiato l’asteroide Vesta e attualmente si trova in orbita attorno al pianeta nano Cerere.

Pannello esplicativo della traiettoria di Rosetta
Il modellino di Philae

Giunta l’ora di cena, siamo andati all’ostello della gioventù per il primo dei momenti di convivialità che ha caratterizzato questo star party, e cioè una bella cena in compagnia (ovvero: G-Astronomia). Dopo cena qualcuno si è recato al Planetario per vedere la proiezione “In volo nel Sistema Solare”, novità di quest’anno, mentre altri temerari, tra cui la sottoscritta, hanno tentato l’osservazione del cielo: ciò è stato possibile per una mezzoretta tra le 21.30 e le 22 circa, ma poi il cielo si è coperto inesorabilmente e non c’è stato più nulla da fare, neanche dopo qualche ora. Avevamo però il piano B di riserva: oltre alla G-Astronomia, lunghe chiacchierate tra amici astrofili hanno concluso questa prima intensa giornata di star party.

A differenza degli anni scorsi, quest’anno sono stata coinvolta in modo più diretto nelle attività dello star party per via della mia collaborazione con l’OAVDA: sabato 12 ho tenuto alcune delle visite guidate in Osservatorio, durante cui avrei mostrato volentieri il Sole ai visitatori attraverso l’eliostato del laboratorio solare, ma purtroppo non mi è stato possibile per via del persistere della nuvolosità che ha caratterizzato questo star party. Finiti gli impegni in osservatorio ho approfittato di una lunga pausa per ritornare verso il campo sportivo e visitare la mostra dell’artista Cristina Cereda allestita all’interno della sede del gruppo astrofili di Saint-Barthelemy: attraverso alcune delle sue opere (per vedere le altre andate sul suo sito segnalato poco sopra), eseguite con diverse tecniche, ci ha raccontato la sua personale visione dell’astronomia. Personalmente ritengo che questo sia una modalità molto interessante di avvicinare le persone all’astronomia. Il resto della giornata di sabato è trascorso dividendomi tra visite guidate in osservatorio, chiacchierate con gli amici e shopping astronomico: da brava lettrice non ho resistito alla tentazione di acquistare due libri: certe volte penso che dovrei darmi una calmata, ma non riesco a trattenermi, è più forte di me, specie se si tratta di libri di astronomia… dopo una lunga riflessione ho deciso anche di acquistare il raccordo T2 per collegare la macchina fotografica al telescopio: come ogni principiante, inizierò a scattare fotografie della Luna. Vedremo dove mi porterà questo esperimento…

Anche la serata di sabato è stata rovinata dal maltempo, per cui neanche stavolta siamo riusciti ad osservare nulla, a tal punto che c’è stato un fuggi fuggi generale di astrofili, e addirittura di diversi espositori e la chiusura ufficiale dello star party è avvenuta la sera del sabato anzichè la domenica mattina sotto il tendone seminari con le premiazioni dei partecipanti al concorso di astrofotografia: tutte le immagini erano veramente belle, ed effettivamente è stato piuttosto difficile per la giuria assegnare i premi, anche perchè solo in tre sono riusciti a scattare qualche fotografia durante lo star party, in quella finestra di cielo sereno del venerdì sera, mentre il grosso delle immagini è stato ripreso durante il 2015.

Domenica 13 settembre è invece avvenuta la chiusura ufficiosa dello star party, tra gli ultimi irriducibili appassionati ancora presenti: si è trattato di  un bel pranzo in compagnia al bar-ristorante della piazzetta di Lignan. Tra i 15 partecipanti anche Franco Bertucci, appassionato visualista, che ci ha fatto letteralmente morire dal ridere raccontandoci numerosi aneddoti della sua lunga carriera di astrofilo.

G-Astronomia!

In conclusione, si è trattato di un grande star party, peccato solo per il meteo sfavorevole…speriamo per l’anno prossimo di riuscire ad osservare il cielo!