Ieri sera alle 22.30 ora italiana, cogliendo l’occasione di un cielo limpido e trasparente come raramente capita qui a Torino, ho deciso di tirare fuori il telescopio (il fedele Newton 200 f/5 che ormai mi accompagna da parecchi anni) e di osservare il cielo. Prima di iniziare l’osservazione del cielo tramite il telescopio, ho osservato la congiunzione tra i pianeti Giove e Venere, splendidamente visibili sull’orizzonte ovest:

Posa di 3 s, f/4,0, 200 ISO fatta con Canon EOS 400 D; Giove è il puntino meno luminoso a sinistra, mentre l’altro è Venere.

Ho osservato il bel pianeta degli anelli, Saturno, che  faceva bella mostra di sè nella costellazione della Vergine. A causa del seeing non ottimale per la presenza di una leggera brezza non sono riuscita a scorgere tutti i dettagli della sua superficie, e pure la divisione Cassini era visibile con non poca difficoltà. Questa brezza però è stata utilissima per liberare bene il cielo dai veli. Dopo Saturno sono passata all’osservazione di alcuni oggetti di profondo cielo:

IC 4665 ammasso aperto in Ofiuco; è davvero un oggetto notevole, visibile già nel cercatore del telescopio, un cannocchiale 9X 50, e a bassi ingrandimenti (35X). Sotto un cielo buio è visibile anche ad occhio nudo.

M 57 è la celebre nebulosa planetaria della costellazione della Lira, e a 35X appare come una macchiolina di colore grigio-verdastro.

M 10 ed M 12 due degli ammassi globulari di Ofiuco. Ho provato anche a cercare M14, sempre in Ofiuco, ma non sono riuscita ad osservarlo; certo, è un oggetto del catalogo Messier, ma è di difficile osservazione: evidentemente la trasparenza del cielo non era sufficiente…pazienza, ritenterò la prossima volta dalla montagna. (L’avevo osservato altre volte, ma sempre con difficoltà).

M 56 ammasso globulare nella costellazione della Lira; già visibile a bassi ingrandimenti, si inizia a risolvere a 150 X.

Epsilon Lyrae è la Doppia-Doppia della Lira: a occhio nudo la vediamo come una stella singola di colore bianco-azzurro. Osservandola al telescopio a 35X la si sdoppia in due componenti. E infine, osservandola a 200X, si può constatare come ognuna delle due componenti inrealtà sia a sua volta doppia! In pratica, il sistema di Epsilon Lyrae è formato da quattro stelle. Tutte le componenti sono legate gravitazionalmente.

M 71 ammasso globulare nella costellazione della Freccia, molto disperso, a tal punto che alcuni lo scambiano per un ammasso aperto

M 27 nebulosa planetaria della Costellazione della Volpetta, nota anche come Nebulosa Manubrio per la forma che mostra nelle fotografie a lunga posa

61 Cyg bellissima stella doppia nella costellazione del Cigno, mostra due componenti giallo-arancioni tranquillamente separabili anche a bassi ingrandimenti. E’ la prima stella di cui sia stata misurata la distanza col metodo della parallasse da Bessel.

Albireo altra bellissima stella doppia nella costellazione del Cigno, mostra due componenti di colore diverso, quella meno luminosa è azzurra mentre l’altra è gialla. Si tratta di una doppia prospettica, cioè le sue componenti non sono gravitazionalmente legate, e appaiono vicine solo per un effetto prospettico.

Gamma Del stella doppia nella costellazione del Delfino, formata da due componenti bianco-gialle

NGC 6940 ammasso aperto nel Cigno

M 11 ammasso aperto nella costellazione dello Scudo

M 13 ed M 92 ammassi globulari nella costellazione di Ercole

Dopo l’osservazione telescopica, mi sono divertita a fare qualche scatto del cielo visibile dalla mia postazione. Questo è quello che ho ottenuto:

Il Gran Carro. Notare anche la traccia luminosa lasciata da un aereo di passaggio. Scatto del 24 giugno 2015 ore 1.17. Canon EOS 400 D, posa di 30 s, f/4.0, 400 ISO.
Le tre stelle del timone del Gran Carro sopra il telescopio. Scatto del 24 giugno 2015 ore 1.29. Canon EOS 400 D, posa di 30 s, f/4.0, 400 ISO.