Dal 26 al 28 settembre 2014 sono stata (come ormai capita da 8 anni!) a Saint-Barthelemy, Valle d’Aosta, per la 23-esima edizione dello star party: la grossa novità di quest’anno è stata l’Expo Astronomica, in cui è stato possibile incontrare gli espositori di strumentazione astronomica e chiedere loro preziosi consigli per l’acquisto di una telescopio o le ultime novità riguardanti gli oculari a grande campo. Gli espositori, durante le tre giornate di star party, hanno messo a disposizione degli astrofili alcuni strumenti da provare: e io ovviamente non mi sono lasciata sfuggire l’occasione di provare non uno, ma ben due telescopi dobsoniani, entrambi costruiti dalla ditta italiana Geoptik: la prima sera ho usato il dobson Nadirus da 16″ (40 cm) di diametro f/4,5, ma molto a malincuore ho smesso presto: purtroppo, puntando allo zenit, non arrivavo all’altezza del cercatore e dell’oculare, che si trovavano 15 cm più in alto dei miei occhi… accidenti! Ma sono comunque riuscita ad osservare la galassia di Andromeda e la nebulosa planetaria della Lira, M57. La sera dopo oltre al Nadirus 16″ ho potuto usare anche il Nadirus da 12″ (30 cm) f/5, decisamente più alla mia portata perchè potevo arrivare all’oculare (evvai!): con questo abbiamo osservato il Doppio Ammasso di Perseo, di nuovo M57 e M31, M71, la Epsilon Lyrae (anche se non siamo riusciti a sdoppiare ognuna delle due componenti), Albireo e le Pleiadi. Su richiesta di un amico astrofilo abbiamo provato a puntare anche la Helix Nebula nell’Acquario, ma non siamo riusciti ad osservarla perchè in quel momento c’era una debole foschia verso l’orizzonte sud e l’Acquario era basso sull’orizzonte. Qui sotto una foto del Nadirus 16″, dietro a cui, in secondo piano, si intravede il fratello minore da 12″:

Oltre ai dobson, abbiamo buttato un occhio anche dentro il binocolone SharpStar Binoscope 107 PH della Avalon Instruments, di cui più sotto c’è una foto (Credits Avalon Instruments), sia di giorno guardando la cima Longhede, sia di notte osservando… il Doppio Ammasso, che si è mostrato in tutto il suo splendore ai nostri occhi! Sembrava veramente a tre dimensioni, a dir poco spettacolare.

Accanto all’Expo astronomica si sono susseguite diverse conferenze nel Tendone Seminari: il venerdì pomeriggio è stato dedicato a seminari tenuti da astrofili di San Marcello Pistoiese, di Varese e del Chianti, che ci hanno raccontato delle loro attività: degno di nota il programma di ricerca degli asteroidi portato avanti dagli astrofili di S.Marcello e dell’Osservatorio G.V.Schiaparelli. Il sabato mattina è stato dedicato a seminari tenuti dagli astronomi dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVDA) che ci hanno parlato dei progetti di ricerca portati avanti in OAVDA: in particolare mi è piaciuto un sacco il seminario del dott.Jean Marc Christille sulle possibili applicazioni del software RTS2 che gestisce i telescopi del progetto APACHE, che potrebbe essere usato in campo biomedico.

Il sabato pomeriggio avrebbe dovuto essere dedicato al workshop sulla strumentazione astronomica, durante cui sono state esposte le ultime novità, ma sono intervenuti vari fattori di distrazione che mi hanno impedito di seguirlo: in primis il fatto che ho deciso di osservare il Sole col Lunt LS 35. Pensavo di metterci poco, diciamo un venti minuti, ma due ore dopo ero ancora lì perchè continuavano ad arrivare curiosi e astrofili desiderosi di dare un’occhiata al Sole; ed è addirittura arrivato un giornalista del TG3 regionale valdostano con tanto di telecamera in spalla, chiedendo di poter riprendere il Sole come si vedeva attraverso il piccolo Lunt; ahimè ha dovuto rinunciare perchè l’immagine del Sole era troppo piccola. E così, tra una chiacchiera e l’altra, il workshop è sfumato…pazienza, sarà per il prossimo star party.

Il sabato sera ho potuto dare un’occhiata nel mitico dobson da 67 cm di Franco Bertucci, con cui ho potuto osservare la galassia ellittica NGC 404 in Andromeda; la sera prima , attraverso un altro gigantesco dobson da 76 cm di diametro, ho potuto osservare un’altrettanto gigantesca M1…mamma mia che roba!

Durante lo star party non sono mancati i momenti di convivialità con altri astrofili e astronomi dell’Osservatorio, con cui ormai siamo diventati amici, sviluppando la parte più propriamente gastronomica dello star party, che è altrettanto importante come quella astronomica…in conclusione posso ritenermi davvero soddisfatta di questo star party, non solo perchè organizzato ottimamente, ma anche perchè il cielo è stato totalmente sereno per entrambe le notti. Concludo definitivamente con questa fotografia del cielo notturno da Saint Barthelemy, che ritrae le costellazioni di Orione e della Lepre; Canon Eos 400D, posa di 30 s a 1600 ISO e f/3,5.