Perchè questo titolo?
Per capirlo è necessaria una importante premessa. Chi di voi mi segue da tempo saprà che iniziai come visualista nell’ormai lontano 2004, e per tanti anni ho osservato attraverso un Newton 200 f/5; un giorno però, nel 2017, ho deciso di iniziare con l’astrofotografia, perchè l’osservazione visuale non mi dava più le soddisfazioni degli inizi.
Recentemente, diciamo durante il secondo lockdown, o forse un pochino dopo, mi è venuta una delle mie idee balzane: una delle tante, e tante altre ci saranno, e in questo le varie quarantene legate all’emergenza Covid hanno dato un grosso impulso, come ormai sanno alcuni miei amici astrofili. Si tratta di questo: una volta che la sequenza di riprese astrofotografiche e l’autoguida sono partite, l’astrofotografo non ha più granchè da fare, se non chiacchierare con altri astrofotografi o preferibilmente andare a rompere le scatole al povero astrofilo visualista chiedendogli di fargli vedere qualcosa attraverso il suo magnifico Dobson, e puntualmente è costretto a sorbirsi galassie difficilissime di venticinquesima magnitudine o nebulose che ci ok le vedo, ma non ne sono sicuro…
Quindi perchè non impiegare proficuamente il tempo durante cui le riprese astrofotografiche vanno per dedicarsi all’osservazione visuale? Magari attraverso un bel Dobson da 30 cm di diametro… in effetti questa idea mi stuzzicava da un pò, ma è solo poche settimane fa che si è realizzata grazie ad un mio amico astrofilo, Francesco Lupoli: un giorno mi scrive chiedendomi se per caso ero interessata a prendere il suo Dobson Nadirus da 12 pollici di apertura f/5, perchè lo metteva in vendita. “Caspita, ho l’occasione di avere un Dobson da 30 cm, il mio primo Dobson! Incredibile! E ha pure tutti gli accessori!” ho pensato. Ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire questa ghiotta occasione: ci ho pensato qualche giorno, ma poi non ho potuto resistere alla tentazione. Detto fatto: sono andata a recuperare questa meraviglia, che avrei voluto testare già la sera stessa quando è arrivata a casa, ma purtroppo pioveva.
Soltanto ieri sera 29 aprile 2022 sono riuscita a fare qualche osservazione con il Nadirus 12″, approfittando del cielo sereno, mentre l’RC 8″ macinava pose sulla galassia NGC 6946, e questo è stato il bottino osservativo:
NGC 3628, M 65, M 66, NGC 3384, M 105 galassie nel Leone
M 81, M 82, NGC 3077, NGC 2976, M 101, M 108, M 109 galassie nell’Orsa Maggiore
M 51, NGC 5195 galassie nei Cani da Caccia
M 97 nebulosa planetaria nell’Orsa Maggiore
M 57 nebulosa planetaria nella Lira
M 56 ammasso globulare nella Lira
M 13, M 92 ammassi globulari in Ercole
Albireo stella doppia nel Cigno
Tutti gli oggetti qui elencati sono stati osservati a 53x (oculare 28 mm), tranne M 13 e M 92 per cui ho usato anche un oculare da 13 mm di focale, che mi ha dato circa 115x.
Mi ritengo molto soddisfatta, sia perchè ho constatato con piacere che sono ancora in grado di puntare un telescopio a mano, il che non era affatto scontato, sia per la migliore osservabilità di questi oggetti osservati precedentemente con il Newton 200 f/5: per esempio, la visione di M 82 mi è apparsa più nitida, e al suo interno si notavano alcune lievi differenze di luminosità; oppure M 57 si vede grande quasi il doppio rispetto a come si vede attraverso un Newton 200 f/5; ad alcuni queste affermazioni magari potranno apparire banali, ma per me rappresentano la meraviglia provata ad osservare oggetti noti attraverso un telescopio di diametro maggiore: abbiate pazienza, devo ancora abituarmi all’idea…
E infatti spesso mi chiedo cosa fate voi appassionati di astrofotografia durante il tempo di ripresa.
Il problema per una soluzione come la tua è certamente il trasporto, per tutto l’ambaradan inizia a servire un furgoncino!
Bene ritrovare il piacere del visuale, secondo me molto più appagante di scattare foto, ma ovviamente sono gusti personali.
Cieli Sereni
Noi astrofotografi, oltre a dedicarci all’osservazione visuale, chiacchieriamo anche con altri appassionati: se sono astrofotografi anche loro, ci scambiamo metodi e consigli di elaborazione o parliamo della strumentazione o del nostro campo astrofotografico preferito, se sono visualisti gli chiediamo di poter osservare attraverso il loro telescopio, o sono loro stessi a proporlo; se ci troviamo un curioso non astrofilo davanti scambiamo comunque volentieri due parole anche con loro spiegandogli cosa stiasmo facendo. In ogni caso non è un problema far passare il tempo, la cosa bella è trovarsi sotto un bel cielo sereno e condividere la stessa passione, e spesso ridiamo anche! Per il trasporto il problema non si pone, basta organizzare e sfruttare e sfruttare ogni minimo spazio e tutto si risolve (e te lo dice una che ha una Panda, fidati che, se ben caricata, ci sta parecchia roba!)
Sei in gamba Giovanna, il nuovo Dobson sembra proprio un signore strumento e sfruttare il tempo con doppia cattura “fotonica” è il massimo per un Astrofilo. Verrò a trovarti!
Grazie Katia!