Sabato 9 giugno, uscita da lavoro, sono partita alla volta dell’Astrobioparco di Felizzano per lo star party; pensavo di arrivare per le 20:30, ma, complici lo scarso traffico in autostrada e la mia velocità sostenuta, arrivo attorno alle 20. La terrazza dell’Astrobioparco era già piena di astrofili intenti a montare la strumentazione, e nel giro di poco li ho imitati anche io: dopo aver portato su tutte le borse con l’attrezzatura, con l’aiuto di Carlo ho sistemato i 15 kg della mia montatura NEQ6 Pro sulla colonna assegnatami da Giuliano; grande è stata la mia sorpresa quando mi sono ritrovata un capannello di astrofili e curiosi tutt’attorno, che supervisionavano le operazioni di montaggio del telescopio! Evidentemente si deve essere sparsa la voce che ormai sono diventata un’astrofotografa a tutti gli effetti…

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Il mio telescopio è pronto per la notte. E voi?

In terrazza ho ritrovato tantissimi cari amici, anche loro astrofili, con cui ho scambiato volentieri due parole, visto che non ci si vedeva da tanto; e con loro ho anche cenato. Tra di loro anche Paolo Calcidese, astrofisico dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, che ha presentato il progetto Gateway to the Sky, e Piero Bianucci che ha tenuto una conferenza su Primo Levi. Ho addirittura incontrato la mamma di una mia amica, una simpatica curiosa di astronomia, che vorrebbe osservare attraverso il mio telescopio, ma purtroppo non sono ancora pronta, per cui la mando da un astrofilo proprietario del bel Dobson Nadirus da 12″, già operativo… rifletto sul fatto che ora impiego il triplo del tempo a montare la strumentazione, ma le fatiche valgono la pena, perchè un’immagine astronomica è qualcosa da poter condividere con altri appassionati di astronomia ma non solo.

Fonte: Martino Balbo

Dopo cena, ultimate le procedure per rendere il telescopio operativo, ho deciso di provare a fotografare NGC 6888, nota anche come Crescent Nebula, una nebulosa resto di supernova di 25 anni luce di diametro distante 5000 al: grazie ai suggerimenti di Andrea, abbiamo appurato che quel piccolo trapezio di stelline al centro della mia inquadratura era proprio quello dentro la Crescent! Meno male, voleva dire che l’allineamento polare era buono… lancio la prima sequenza di riprese, per vedere che la guida tenga: procede tutto bene, e nel frattempo ne approfitto per fare due chiacchiere; un altro astrofilo mi chiede aiuto per puntare il telescopio dell’osservatorio, un rifrattore apo tripletto 175 / 1400 trattato FPL 53 su Giove, che si mostra in tutta la sua bellezza: visibilissime le due bande equatoriali, e addirittura scorgiamo l’inizio del transito di uno dei suoi satelliti medicei, Io, sul disco del grande pianeta! Il satellite appare come un puntino nerissimo su Giove. Nei momenti di calma si intravedono addirittura una sottilissima banda scura tra quelle equatoriali e nella zona polare.

Ritorno al mio telescopio, la guida resiste ancora; altre due chiacchiere e mi chiedono di puntare Saturno, splendido: si vedono benissimo la divisione Cassini e i suoi satelliti principali! E anche alcune sfumature di un marroncino più scuro sul disco. Dò un’occhiata all’andamento delle mie riprese, accidenti, ho perso la stella guida perchè la lente obiettivo del telescopio guida si è appannata! Con un phon tolgo l’umidità dalla lente, poi proseguo imperterrita con le riprese. Vado poi a curiosare i pianeti attraverso un rifrattore Tecnosky apo 130. Nel frattempo ho anche lanciato una sequenza di time lapse a grande campo portando la macchina fotografica e il fedele treppiede RP Optix T1 sulla terrazza superiore, dove c’è la cupola; peccato che dopo un pò mi si appanni anche l’obiettivo della macchina fotografica…accidenti!

Ormai è molto tardi, e molti astrofili smontano e abbandonano la terrazza: guardando a est già si vedono le prime luci dell’alba, e una Luna quasi all’ultimo quarto sta sorgendo, silenziosa testimone di una proficua notte di osservazioni astronomiche e di tante chiacchiere tra amici astrofili.